pagello bastardo

pagello bastardo
Codice Prodotto: pagello bastardo
Disponibilità: su ordinazione
Prezzo: 0,00€
Qtà:  
   - O -   

Classe: Actinopterygii

PAGELLO
BASTARDO

Ord. PERCIFORMES

Fam. Sparidae

Gen. Pagellus


Foto di Walter Preitano

 

Pagellus acarne    Risso 1827
Qualche ittiologo lo considera sinonimo di Pagellus bogaraveo, spcialmente nella forma giovanile del Rovello

Ha corpo più slanciato dei congeneri, oblungo e ricoperto di scaglie col margine libero posteriore spinulato.
La testa è più lunga che alta e il muso è più lungo e meno schiacciato di quello del P. bogaraveo. Anche l'occhio è più piccolo.
La bocca non è molto grande e in ambedue le mascelle esistono denti centrali cardiformi, che lateralmente diventano molariformi. Non vi sono denti nè sul vomere, nè sui palatini.
Lungo la linea laterale, marcata e parallela al profilo, vi sono 70-72 scaglie, di cui la prima è  più sviluppata.
L'unica pinna dorsale, il cui inizio sullo stesso asse in cui si originano le ventrali e le pettorali, ha il primo raggio spinoso molto più basso del secondo e decresce in altezza per tutta la parte spinosa, per diventare più alta nella parte molle. All'ascella delle ventrali si nota una scaglia più lunga e acuminata.

 

scazzupulu - Pagello bastardo - Foto di Walter Preitano

La colorazione è grigio argenteo con qualche sfumatura rosata sui fianchi, più scuro sul dorso. Ventre bianco argenteo. Una macchia nerastra evidente all'ascella delle pettorali. Membrane codale e pettorale rosee, ventrale e anale biancastre. L'interno della bocca è giallo arancio o rossastro.
Vive su fondali costieri sabbiosi e fangosi, specie in giovane età, aggregandosi in branchi numerosi. Da adulto guadagna fondali, anche di 100 m, pietrosi con vegetazione.
Nel periodo riproduttivo (estate-autunno) si concentrano in gran numero su fondali di 15-50 metri
e rilasciano uova che galleggiano in superficie.
Si nutre di crostacei, vermi e altri invertebrati marini. Viene preso nei tramagli, nelle sciabiche, nelle reti di circuizione, con le reti a strascico. Si pesca con lenze e palangresi leggeri, di notte e meglio con luna piena, anche a profondità inferiore ai 20 m e nei periodi riproduttivi. Ha carni gradevoli e saporite.
Nel
 Mediterraneo difficilmente supera i 30 cm. di lunghezza
Nei mari italiani abbastanza comune nel Tirreno, raro in Adriatico

Nomi dialettali

GENOVA

Cua-russa

VASTO

Lucitel

LIVORNO

Mafrone

PESCARA

Luccetelle

ROMA

Pagello

RIMINI

Alboretto

TERRACINA

Mafrone

VENEZIA

Albaro bastardo

NAPOLI

Mafrone

REGGIO Calabria

Luvuru Pagnesco

TROPEA

Scazzupulu

CAGLIARI

Pagellottu

NICOTERA

Loca

MESSINA

Scazzupulu

SCILLA

Mupagghiuni

CATANIA

Scazzubaru

CATANZARO Marina

Luvaru, Cacumbaru (J)

TRAPANI

Opa ruedra

GALLIPOLI

Frau

PALERMO

Mupa

MOLFETTA

Scardedde

Scrivi una recensione

Il Tuo Nome:


La Tua Recensione: Nota: Il codice HTML non è tradotto!

Punteggio: Negativo            Positivo

Inserisci il codice nel box di seguito:



Realizzazione a cura di Luigi Barlotti
Caramar Sport Via C.Pisacane 32, Agropoli (SA) - P.I. 02583840653